Dono… al passato
Mese di luglio le giornate sono così lunghe
che verso sera mi stupisco che il sole non
esaurisca il carburante, non si spegne mai.
Quando il giorno lascia il posto alla sera ritorna
quel che io definisco malinconia, si sistema nella
quiete serale, con nubi minacciose, tristezza
invadente e pensieri in libera uscita. L’ora più
rosea e proprio quella serale, quando la terra
aspetta il riposo del sole per poter inebriarsi
del respiro d’aria che esce dagli angoli
dove si nasconde durante il giorno o che
arriva direttamente dal mare e montagna.
Sarà la malinconia ? Su un foglio bianco
dipingo un mazzo di fiori, mi accorgo del
del risultato a metà opera, la chiamo
opera per prendermi in giro anche se mi
fermo a guardarla e non è male. Sempre più
distrattamente penso al dono che ne potrei fare.
Dopo mezz’ora, a lavoro secondo me, finito
ho qualche idea sulla destinazione del dono,
un minuto ancora e mi sarei deciso definitivamente.
Donerei questo mazzo di fiori al tempo passato,
alle strade che insieme abbiamo percorso, a tutti
i nostri progetti, anche quelli non realizzati, a tutti
coloro che ci hanno voluto bene e anche a coloro che
hanno potuto regalarci solo un saluto, alla luna che
ha reso incantevoli i nostri pensieri e il nostro amore.
Man mano che l’imbrunire avanza, il mio pensiero
diventa sempre più preciso, deciso e seducente.
Nel semi buio sul ramo di un albero vicino alla
finestra, un merlo saltella, canta, saltella senza mai
stancarsi come se avesse una idea fissa che non
riesce a togliersi dalla testa. Nel suo canto c’è tristezza !
Povero merlo appare così giocondo invece sarà molto triste ?
Dal cielo una luce di impareggiabile splendore mi investe,
sembra alla ricerca di qualcosa ben precisa.
Si ferma davanti a me, su quel foglio che prima era bianco
ma che ora c’è un mazzo di fiori, reso meraviglioso dalla luce,
e che io ho disegnato per TE, Con gioia e amore, ad Antonietta.
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