In questa sera autunnale, gli alberi della borgata
regalano quei colori ancora consistenti ma
inevitabilmente risentono dell’influenza
spietata dell’autunno e allora offrono un
panorama di colori deciso, tendente al delicato.
Il colore e il movimento delle foglie, in balia
del vento, è uno spettacolo bello quanto desolante.
Anche i miei pensieri sono simili a tale spettacolo,
sembrano foglie rosolate dal sole, macerate
dall’acqua, maltrattate dal vento; quel fruscio secco
e lieve, le foglie accartocciate dal sole si staccano
dagli alberi e cadono disperse selvaggiamente dal vento.
Anche la mia solitudine, è in balia del vento,
ma non molla la presa sul mio dolore, lo tiene stretto
a fatica lo soffoca ma è sempre lì in agguato
nell’attesa di tornare prepotentemente.
Le lacrime vorrebbero scendere e fare concorrenza
alle piogge di questo periodo per perdersi nel buio
che si inoltra nella nostra casa, rendendola lugubre…
….se non fosse per quella, invisibile, ma meravigliosa,
dolce, costante, preziosa splendente mia Compagnia………….
Il silenzio si diffonde con l’avanzare della sera mentre
cerco di combattere, di aggredire l’aridità del
quotidiano, con i ricordi di quell’oasi di vita vissuta
insieme, ma solo sulla strada del dolore ritrovo
me stesso, solo allora vivo, vivo bene, vivo con Te.
Vuota ma tranquilla sera don paolese, combatto con forza
per reprimere quei pensieri che spuntano dal nulla e
vorrebbero occupare questa colorata e quieta serata.
Quanta malinconia nell’osservare il moto tortuoso delle
foglie che volano, volano lontano, chissà forse vicino,
ma volano senza alcun motivo.
Sera, magnificata dai colori e dal ancora tepore estivo,
ti rispetto, ti voglio bene, ma non mi dai nessuna felicità.
nessuna gioia. Incoraggi solo la prepotenza del ricordo
del mio dolore, mio compagno di viaggio.
Intanto una foglia con i suoi mille colori,
davanti ai miei occhi si muove inquieta, indecisa volteggia
con ritmi cadenzati come volesse interpretare il notturno
di Chopin, si allontana, mi saluta “ Ciao ! Non ci vedremo mai più “
Che tristezza ! che dolore ! autunno ti odio ! Ciao ! Antonietta. - Ottobre 2012 -
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