Qual
è il nome di questo pensiero, dal sapore agro-dolce.
Mi
domina completamente, controlla i miei passi
stimolando
l’andare, sognando e pregando nelle soste.
Si
mimetizza nel buio della notte per riapparire nella
sonnacchiosa
voce del mattino affermando di non volermi
mai
più abbandonare. Non so il nome ma parte dalle viuzze
del
cuore, si copre di lacrime e vaga alla ricerca di te.
Non
so il nome ma corre verso la luce, si fonde in una
stella
per ripresentarsi più vicino, nei tuoi occhi,
al
cospetto dei miei, vorrei chiamarlo e fermarlo,
non
so il nome. Corro incontro per abbracciarlo, si
nasconde
nel silenzio, rimane solo il buio a guidarmi
nel
vuoto, non ti vedo ma ci sei, sento il tuo respiro.
Non
so il nome, avvolgi di canto la mia anima, ti muovi con
cadenze
di luce tra le pieghe di dolore, cerchi la mia mano
per
ricondurmi nel sentiero fiorito di quel luminoso amore.
Inseparabile,
anonimo, incolore ma tenace e caparbio,
non
intralcia la serenità, vorrebbe favorirla trascinandomi
ostinatamente
nella ricerca del tuo sorriso.
Non
so il nome ma il vento sospira parole mute, parole
di
cui si sente solo il profumo che è quello dell’amore,
sembra
il mormorio delle gocce di rugiada all’alba
nell’attimo
che accarezzano gemme profumate. Parla e mi
porta
lontano, nei tempi di quel filo spezzato ove persi
la
mia vita. Non so cos’è, continua a far vivere la mia Antonietta