E torna, e continua, e non mi lascia un attimo l’afono
frullio delle foglie nel vento. Piangono tra gli alberi,
invocano clemenza, perdono, intonano canti di preghiere,
a nulla serve l’aumento del tono della voce misericordiosa.
Un vortice violento tra pioggia di lacrime porta via, lontano,
polvere della loro breve esistenza. Chissà dove vanno a
planare, portandosi dietro sofferenza e dolore, mentre assistono l’intorno sereno, nella gioia di sempre.
Tortuoso, invisibile, ma forzato cammino delle foglie
nel vento, dolce malinconia disperde stille d’amore
nel nostalgico silenzioso battito del cuore.
Pensieri in sprazzi di luce, un ombra dal profilo dorato
mi prende per mano per sorvolare sconci burroni,
effimero, nella scia del sogno occhi appena socchiusi,
sgomenti, osservano il volto sfuocato del nulla.
Tra le foglie un accorato filo di voce cerca, chiama, piange,
spera e si spegne perché le foglie non possono tornare.
Nel deserto urlano gli occhi, stropicciati e dolenti,
si mimetizzano nel buio, e piangono l’amore perduto.
Foglie desolate, sconfitte, non chiedono più niente, neanche
più lacrime, lasciano che siano le nuvole a piangere e si
uniscono ai volteggi delle farfalle per continuare a sperare
che la rosa rispunti, ovunque sia, anche qui nel deserto.
Rosa, compagna silenziosa, gioia scritta sui tuoi petali, solo
profumo che fa battere il cuore, punge una spina e mi ricorda
che sono vivo e ho forza solo per volerti bene.
Ma che dolore ! Quando il pianto viene travolto dall’affetto
e parole d’amore, ha il sapore di frecce violente ma spuntate
che, lentamente, trafiggono il cuore.
Foglie, regalo una rosa anche a voi e spero abbia la forza di
intenerire il vento e possa unirsi a voi nei volteggi dell’amore,
di un roseo tramonto. Insieme alle foglie, sotto la pioggia
che non sana le ferite d’amore aspettiamo la notte mentre ci
affidiamo alle stelle per lenire il dolore e continuare a vivere
di quell’amore che mai più rivedremo. Ciao ! Antonietta.
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