l pensiero bivacca nel ricordo, il mondo ci guidava, al tuo fianco vivevo il tuo vivere, io acqua del fiore, eravamo nella bellezza delle cose che si ammirava, ora nella sofferenza di tutto e nell’aria solo dolore.
Il pensiero medita, ma scrivo quello che so scrivere, vorrebbe scrivessi e cantassi per te poesia e canzone, ho provato già a recitarti qualcosa, facevo solo ridere son capace di far niente, fino a definirmi cialtrone.
Vuole che scriva poesie d’amore ed io sono contento, tu le leggi, correggi e trasformi e abbellisci la forma ed è allora che questi pensieri urlano al buon vento e gridano alla luna, ma il dolore non si trasforma.
Mi sorprendo con la testa sulle ginocchia appoggiata, quando parlo con la tristezza e ascolto la solitudine che beve ogni lacrima che non può essere asciugata, passi lottano tra rami secchi e fradici d’inquietudine.
Il pensiero intorno a quella gemma di fiore delicato, mi fece prigioniero e sono rimasto tale con onore, oggi come allora in quello splendore sono legato, nessuno può crederci, è la cura per lenire dolore.
Il pensiero prima detta poi ascolta le mie emozioni è una grande festa toglie un po’ di grigio dal cuore, destino arrenditi, le tue sono state false conclusioni, Antonietta ancora qui sarà eternamente il mio amore.
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