Il ricordo della felicità di vivere, tor-
mentato dai misteri del destino. Il
ricordo di un amore così intenso con
radici robuste e profonde, ora ramifi-
cato in penosa malinconia, si sostie-
ne nel viaggio, sull’enigma dei perché.
Sento che continui a guardarmi negli
occhi mentre il mio sguardo lacrimante
deviato dal vento riposa dolente su quel-
le ore teneramente vissute. Lampi di cie-
lo ridisegnano sul mio viso la gioia del tuo
sorriso e proiettano i miei passi sulle orme
di quel destino che ha cancellato i nostri sogni.
Mentre piango e cerco la tua mano, dimmi,
dove sei? impossibile! Solo ieri, lungo quel
sentiero di giorni senza fine. Oggi la luna
senza domani boccheggia ne buio, le stelle
piangono, versano lacrime su prati senza fiori.
Solo i miei pensieri dipingono schegge di vita
a colori mentre alla scrivania stille d’inchiostro
parlano di te.
Dove sei? Una delle tante domande senza ris-
poste. Non ha importanza, per noi ha parlato
il destino. Poveretto! Sarà costretto muoversi
nell’unica certezza: non ho mai smesso e non
smetterò mai di amarti. Il mio cuore piangente
schiacciato dal dolore può contenere ormai,
solo dieci caratteri: Antonietta.