MI ISPIRA IL CIELO. Da: < FIORE PER TE >

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guardo il cielo e in quel sontuoso azzurro lascio vagare i miei pensieri, si accavallano, bisticciano nel cuore e nella mente speranze, gioie, dolori, sentimenti, malinconie. Mi por= to alla scrivania per riempire fogli con parole, disegni e immagini. Nasce la nostra poesia.

Cielo, luna, stelle, nuvole vagabonde coperte di fiori, colori si fondono in unica immagine. Ridenti petali di rose sfiorano un viso lontano, tornano rafforzati dal profumo di quel viso e lo diffondono mentre con mani protese elevano al cielo una preghiera per un doveroso grazie.

Se il cielo è coperto da nuvole arrabbiate e mi= nacciose, basta chiudere gli occhi per sentire una mano che si libera dalle nuvole e sfiora la mia e voliamo come api sui fiori per suggere il nettare, noi per inebriarci di eterno amore. Tutte le cose belle e preziose come Te ispirano.

Oltre al cielo m’ispira il ricordo: di una tua battuta spiritosa, di una passeggiata nel parco del valentino, di semplici angoli di vita che sembravano insignificanti. M’ispira il dolore quando viene disperso dall’alba nella quale tu, tanto bella passeggi su nuvole. M’ispiri Tu.

SPERO CONTINUI IL SOGNO. Da: < LE FOGLIE >

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Su in alto tra le nuvole l’incontro di sguardi viventi,

oltre le barriere con l’amore sempre perdenti,

non credevo imbattermi in simile tipo di lotte,

ma utili, per portare un po’ di pace alle mia notte.

No! Non è una guerra per contrastare la ragione,

è solo un modo per liberare il cuore dalla prigione

e se anche questo venisse ostacolato o negato

sarebbe per me, come da un macigno schiacciato.

Spero che i sogni possano continuare il racconto

per evitare la mia fine, ancor prima del tramonto,

nella mia memoria troveranno tristezza e dolore

ma possono anche gioire del vero grande amore.

Con i miei sogni ancora vivo qualche dì di festa,

allontanano quel periodo di grande tempesta.

Grazie sogni! Siate gentili ma io ben altro vorrei,

la vera gioia: solo se in quella luce vivere potrei.

Portatemi spesso Antonietta, solo Lei ho tanto amato,

mai dimenticherò il sorriso, da sempre mi ha incantato,

se solo qualcosa mi si costringesse a non rispettare

sarebbe come se il destino mi continuasse a torturare.

Sorvolate le nuvole che nel blu la luna oscurano,

velano i colori degli occhi suoi, e a me non arrivano,

vi ringrazio per portare lontano il mio sguardo,

ma è troppo se chiedo di unirvi a tutti noi ……..

promettere alla mia Antonietta eterno riguardo? GRAZIE !

RAGGIO DI SOLE. Da: < LE ORME >

 

 

 

 

 

 

 

Giorni di anticipata primavera ma anche                                            di coronavirus e dunque, non si esce di casa                                senza un valido motivo. Giornate di sole,                                           il mio sguardo si perde nei suoi raggi caldi                                         e ne ruba uno per regalartelo.

Rispetto, ma non temo la pandemia, ho sempre                                    la sensazione di essere protetto da chi cammina                                    al mio fianco senza farsi vedere. Mi spaventa più                                 la tristezza, spesso  mi sorprende e fa quello che                            vuole di me.

Oggi il sole è troppo bello, sorride e fa sor ridere,                              i suoi raggi gocce di speranza, di gioia  sospese                              nell'aria, una melodia d'amore fa danzare anche le                  lacrime.

Dove nascono quei raggi belli, divini una casa,                                     sarà la casa del sole? No, dicono dell'amore è                                    aperta e vuota. In una delle camere ci sono tanti                                    mazzi di fiori, ma li riconosco sono i miei!....

Forse sogno o sono sveglio? Sono tra le braccia                                    del sole o le tue? Immerso nelle carezze della                                        sera, pulsa il mio cuore! No è il tuo, entrambi                                         in uno squarcio di cielo.

ETERNO AMORE. Da: < L'AMORE >

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“c’è una crepa in ogni cosa, ed è

da lì che entra la luce “. L. cohen.

Ti stringo tra le braccia, eterno grande amore,          ne parlerò al mondo per combattere il dolore,    sussulta il cuore al ricordo dell’immenso sorriso,    tutto quello ch’è stato lo rivivremo in Paradiso.

Grande festa seguendo l’ombra dei tuoi passi,         scia silenziosa di profumo che inebria i sassi ,       fascio di luce proietta tua l’ombra al mio fianco, tristezza e dolore nel mio pianto, ciò che canto.

L’angoscia mi scaraventò nel fitto buio totale,           mi sostenne l’amore ora evita che mi riassale,          da lassù arrivano i tuoi messaggi di serenità ad      una vita che ancora non crede cruda realtà.

Da otto anni sospeso nell’aria tra cielo e terra       vorrei riabbracciarti o una mano che mi afferra,        per rivivere il sapore delle tue deliziose carezze       ogni giorno salgo un gradino verso le certezze.

3-10-09 fu la fine del mondo, ma non un addio,      solo ciao! Per il cuore un costante brontolio, di tormento e dolore accompagnano il tempo, sot- tofondo chiaro: Antonietta mio marcatempo.

Aspetto l’alba, qualcosa di te mi porta in regalo,     dopo avermi allontanato dalle fauce dello squalo,  senza di te vale molto poco o niente la mia vita,   hanno tentato ma la separazione non è riuscita.

 

 

 

 

ORME SEMPRE VIVE. da: < UN FIORE >

 

Le impronte sulle strade che han visto i tuoi passi nessuno vede, solo a me sono nitide e tanto vere che parlano. Sono profonde e belle soprattutto quelle sul sentiero terra cielo.

Al termine del periodo quando il sole splen- deva solo per noi i nostri passi furono bagnati da lacrime e pensavano, non noi, che tutto sarebbe stato cancellato anche le orme.

Il sole continua a splendere sulle impronte rendendole più visibili e non una cancellata. Certi giorni un vento furente spazza via tutto non le tue impronte, nulla potrà cancellarle.

Seduto sul confine della vita guardo il passa-to e rifletto sulla gioia che imponeva le sue regole a tutto accumulando energia che servì a volare sul presente e immettermi nel futuro.

Una dopo l'altra le orme proseguono per il cielo, le guardo premuroso fino a quando una arriva nell'azzurro e in un attimo diventa stella, io m'inginocchio e recito una preghiera.