Non può essere vero, ma dal cielo arriva una voce che pronuncia il mio nome, una terribile (piacevole e dolorosa) carezza al cuore, buca il silenzio e mi strapazza. Difficile descrivere il seguito, soddisfatto e contento come un petalo di rosa che si disseta con una goccia di rugiada.
Il mio nome mai così bello, fiore che ondeggia nell’aria fresca di primavera riassapora ritrovata gioia nel nutrimento del ti voglio bene e cibandosi di te delizia il palato di superba passione. Sfiora il tuo viso che mi rimane intorno per marcare ancora la fragranza dell’amore.
Sei lontana ma insieme al mio nome sospesi tra passato e presente sulla strada del futuro uniti dal profondo sentimento che ci legherà in eterno. Quando il cuore è all’apice della sofferenza la realtà non può, soccorre l’illusione e dalle tue labbra esce il mio nome che vezzeggia il sorriso.
Nessuno mi chiama? Ti cerco io e ti trovo tra le pagine dei nostri libri dove la tua voce detta quello che io poi trascrivo su pagine costantemente illuminate dalla tua luce. Non pronuncerai più il mio nome? Io continuerò a gridare il tuo con tutta la forza del cuore.
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