La serena gioia di un tempo troppo presto si vestì di solitudine e ogni sforzo per riaverla risultò vano. Continuamente osservo quel fiore, seppur sbatacchiato dal vento conserva la sua dolcezza sorridendo al mondo. Con orgoglio grido al cielo: specchiarmi in quei giorni è diventato una deliziosa normalità.
Le ali mi sostengono per salire in alto e cercare il mio fiore, mai riuscirò a trovarlo ma basta avvicinarsi un pò per entrare in sintonia con il battito del suo cuore e riassaporare la dolcezza di quel nettare di cielo e brindiamo a quella gioia, protetti dall’amore.
Coltivo il mio fiore che germoglia nel vento nutrendosi di affetto e spesso torna nel suo giardino. Petali dispersi tornano e come una calma marea bagnano l’aridità dei giorni arsi dalla solitudine, torna l’ultimo petalo per scuotere silenzi piangenti e galleggiare nell’amore.
Piccolo grande fiore volteggia là dove il mondo si riconcilia con l’azzurro e le paure fondono nell’armonia, dove le persone ognuno con il proprio nome ma unico cognome “Amore”. Le ali mi portano lassù dove conoscendo le regole grido il tuo nome e cognome. Amore Amore.
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