Alberi quasi nudi e sulle poche foglie che ancora
resistono sui rami nessuna traccia di verde, solo
giallo con macchie rosse, il sole spunta sui monti
con raggi tiepidi nelle ombre fredde del mattino.
I tetti di bianco brinato son di base al panorama
lontano ove monti e nubi si uniscono al cielo
e lì, l’immagine di noi a raccontarci antichi sogni.
In quel silenzio surreale il rumore-suono del nostro
respiro accompagna passi sereni in un sentiero di
viole. Riviviamo momenti di gioia, sottratti dal tempo
invidioso e perfido alla nostra vita, e perduti per sempre.
Passi lontani per evitare che la lama dell’arma bianca della
tristezza penetri lentamente per uccidere senza rumore.
Sul prato il picchiettio di gocce brinate che cadono dagli alberi
e si sgretolano tra fili d’erba tremanti. Il sole ormai in alto,
non scalda la speranza supportata dalla fede ma inaridita
dal tempo e dal destino. Si aspetta la notte quando il sogno
riporta te al mio fianco per rimanerci fino al mattino quando
puntualmente la nuova alba arriva e cancella ogni illusione.
È un mattino che mi ricorda i primi senza di te, il dolore
tanto forte (oggi come allora) da materializzare in presenza
la tua assenza per continuare a camminare insieme lungo
il viale dell’amore. Ora nulla è possibile: vorrei regalarti
poesie con rime perfette e metafore ardite con frasi di fiori,
non sono capace, posso regalarti il mio tenerti nel cuore con
parole semplici come semplice ed eterno è il nostro amore.
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